Piemonte e Lombardia: due regioni da bollino rosso per quanto riguarda la diffusione dell’epidemia da Coronavirus e la domanda di assistenza sanitaria. Una domanda che ormai sta raggiungendo l’offerta, e talora la supera.
Lo spettro di un collasso del sistema sanitario potrebbe giustificare un assetto di guerra in una sorta di “si salvi chi può”, ma siamo gente con una capacità di adattamento e di reazione che non si rassegna a diluire il colore dell’emergenza issando bandiera bianca. E soprattutto con una generosità che non lascia la sofferenza altrui senza il tentativo di alleviarla. Questo non vale solo per chi è in prima linea e che ha scelto di occuparsi degli altri per professione. Anche la nostra filiera, nel suo piccolo non si sottrae.
Non siamo nuovi a iniziative di solidarietà che, attraverso il Banco Alimentare del Piemonte, hanno fatto arrivare alle mense caritatevoli la nostra carne permettendo a chi se ne serve di avere nel piatto la qualità che contraddistingue il nostro prodotto. Questa volta la notizia fa ancor più notizia perché la cordata si è creata fra due figure, un allevatore e un macellaio, l’uno del Piemonte, l’altro della Lombardia. Un gesto che nasce in due regioni in emergenza massima che, non per questo, si sottraggono allo spirito di solidarietà che le accomuna.
Ivano Quaglia, allevatore di bovini di Razza Piemontese di Busca, in provincia di Cuneo, e la macelleria Vergani, di Inverigo, in provincia di Como, entrambi inseriti nel circuito Coalvi, hanno concordato di condividere il valore di 250 kg di carne di Fassone rigorosamente certificata dal Consorzio di Tutela della Razza Piemontese, per trasformarli in 2500 hamburger che sono stati donati al Banco Alimentare della Lombardia e che giungeranno nelle cucine delle mense caritatevoli comasche.
La famiglia Vergani, titolare della storica macelleria a Inverigo non è nuova a iniziative di questo tipo, anche se, questa volta, ha raggiunto una portata eccezionale. Nella scorsa primavera Coalvi aveva creato una catena di solidarietà tra le macellerie e i loro clienti permettendo a questi ultimi di aggiungere alla loro spesa un euro a sostegno della produzione di un hamburger da devolvere in beneficienza. Vergani è stato uno dei primi ad aderire e, anche dopo che l’iniziativa si è chiusa, ha continuato la colletta a conferma della sua sensibilità e, non di meno, della generosità della sua clientela.
Ivano Quaglia è una “new entry” ma fa parte di quel mondo che vive la solidarietà come una cosa naturale: il mondo agricolo. Quel mondo che si muove per primo ad aiutare il prossimo, dal rimuovere la pianta caduta sulla strada pubblica al soccorrere il turista in panne con la macchina, prima, e talora meglio, di chi sarebbe preposto a farlo. Quel mondo che, in tempi di guerra, ha dato rifugio ai perseguitati, strappandoli ai rastrellamenti. Se quella contro il Covid, come è stata definita dai virologi, è una guerra, dalle nostre cascine non arriverà certo il vaccino per poterla vincere, ma il comparto agricolo sarà l’ultimo a fermarsi. Quel trattore che ieri ci rallentava il passo mentre dovevamo correre in banca a curare i nostri affari, oggi lo guardiamo con altri occhi, e magari non sbagliamo nel dargli la precedenza.
Hanno parlato dell’iniziativa di Quaglia e Vergani: